Il vino è sapere, condivisione
essenza, armonia
Marchesi de’ Cordano
E’ prima di tutto, Francesco D’Onofrio, classe 1978. Goliardico, improvvisatore e ambizioso. Ha creato l’azienda diventata, in pochi anni, un riferimento per la produzione di qualità dei vini d’Abruzzo.
La nuova cantina, nata nel 2011, rispecchia appieno la filosofia voluta da Francesco: integrata con il territorio e circondata dai vigneti, funzionale, al contempo centro operativo e luogo di un’accoglienza calda, gioiosa e festosa. È un luogo dove sentirsi a casa, a proprio agio, coccolati da una famiglia numerosa fatta dai lavoranti, dai tecnici, dagli amici, accogliente per indole e pronta ad aggiungere sempre un posto in più a tavola.
Un modo di essere che si ritrova nei vini Marchesi de’ Cordano che esprimono il valore della convivialità e della qualità, vini fini e premiati, risultato unico del lavoro di un grande gruppo, di mani, di sapienza e di coraggio, sempre a cavallo fra tradizione e innovazione.
Francesco Gabriele D’Onofrio
Francesco ha raccolto l’eredità del nonno paterno Francesco Gabriele D’Onofrio, partito nel 1947 per il Venezuela e tornato in Abruzzo nel ’52 con un solo desiderio: avviare un frantoio di sua proprietà. In meno di un decennio Gabriele raggiunge l’obiettivo, con l’acquisto di un terreno in località Pian di Mare a Villamagna (CH) e la costruzione di un moderno oleificio.
Dalla fine degli anni ‘60 la famiglia comincia anche l’avventura nella viticoltura con la prima cantina realizzata a Villamagna. Gabriele D’Onofrio, con determinazione e lungimiranza, coinvolge i nipoti nelle attività della famiglia e li sprona a studiare, consapevole che il mercato richiede competenze sempre più specifiche.
Carmine Festa
Francesco si appassiona sempre più al vino fino a ingrandire le tenute acquistando altri terreni a Loreto Aprutino. Il padre di Vittorio, Carmine Festa, è stato uno storico enologo abruzzese, conosciuto per aver contribuito alla creazione del Movimento del Vino in Abruzzo e per essere stato uno dei fondatori del consorzio Citra.
Carmine accompagna Mario Soldati nel suo viaggio in Abruzzo nell’autunno del ’75. Soldati lo descrive: “Piccolo biondo ridente non soltanto vivace ma vitale” – e aggiunge – “Gli devo molto.” E a lui deve molto anche Vittorio, che ha proseguito la sua attività di enotecnico e di comunicatore del vino.